Cassino / “Gliu paese che s’è montato la capa” in scena il 23 maggio al Teatro Manzoni.

Locandina Teatro Manzoni ter

Il Centro Universitario Teatrale di Cassino torna in scena al Teatro Manzoni con una commedia sulla città prima e dopo la distruzione del 1944, ripercorrendone la storia nei suoi tratti salienti, dagli anni ’40 fino ai giorni nostri. “Gliu paese che s’è montato la capa” scritto da Anna De Santis si propone come rievocazione in chiave satirica degli avvenimenti più importanti che hanno fortemente segnato la biografia di questa città soprattutto nei costumi, nelle abitudini e nelle tradizioni popolari. L’appuntamento con gli allievi della “Scuola di Attori” del Cut è fissato per lunedì 23 maggio alle ore 21,00 nella sala del teatro di piazza Diamare.

Agli attori del Centro Universitario Teatrale diretti da Giorgio Mennoia e Antonio Lauritano viene affidata l’interpretazione di una cittadina di provincia che, dopo aver subìto la distruzione totale a seguito dei bombardamenti degli alleati, rinasce ripartendo da zero. Le profonde e indelebili ferite impresse nella memoria di Cassino non hanno impedito alla popolazione di risollevarsi, ritrovare la propria identità e mantenere lo spirito di sempre. I registi offrono una lettura del testo di Anna De Santis che rispecchia fedelmente l’originale bonaria ironia che l’autrice fa sugli abitanti della Città Martire, sulle abitudini più radicate, sul rapporto con la chiesa e l’amministrazione comunale e su quel carattere provinciale che viene genuinamente mantenuto negli anni, anche dopo l’arrivo dell’industria e dell’università.

Una scenografia d’eccezione rievocherà per l’intera durata dello spettacolo la storia degli ultimi settant’anni della città nei suoi tanti dettagli e ricordi grazie alle proiezioni di immagini storiche e filmati documentaristici affidate ad Andrea Vernengo direttamente dalla post-produzione Rai. Il percorso sonoro scelto e curato da Antonio Lauritano completerà tale connotazione storica con musiche d’epoca d’accompagnamento che daranno ancora più sapore e sfumature alla celebrazione della Cassino che fu. Il ricco cast di attori interprete de “Gliu paese che s’è montato la capa” si alternerà sul palcoscenico del Manzoni con il corpo di ballo diretto e coreografato da Pina Di Dea, Francesca Mariorenzi e Giona Ferrara.

Ho voluto regalare ai cittadini di Cassino, il ricordo della propria città, prima, durante e dopo la guerra fino a toccare i giorni nostri – spiega Anna De Santis – portando avanti un lavoro di lettura, scoperta e analisi di molti testi, poesie e racconti locali ma anche di tanto materiale fotografico delle epoche passate”. L’autrice ricorda in particolare la collaborazione con l’Associazione Battaglia di Cassino Centro Studi e Ricerche ringraziando, inoltre, Giuseppe Russo, Pasquale Tamburrini, Vittorio Fargnoli, Emilio Pistilli e Giuseppe Grossi, con un ricordo speciale per Antonio Grazio Ferraro e Gino Salveti.

Quella del 23 maggio è una data importante scelta poiché richiama la storica decisione del consiglio comunale che, nello stesso giorno del lontano 1863, abbandonò definitivamente il nome medievale di San Germano, rinominando la città con l’attuale nome di Cassino. “Il periodo caldo della campagna elettorale coincide in maniera del tutto casuale con la messa in scena dello spettacolo – sottolinea Giorgio Mennoia, direttore artistico del Cut – il quale, nel riproporre fatti, eventi e tradizioni popolari della città, fa riferimento ai molti sindaci che si sono succeduti negli anni, toccando in maniera goliardica ma super partes, anche il tema politico”.

Sempre il 23 maggio, nel foyer del teatro Manzoni, il Centro Documentazione e Studi Cassinati Onlus provvederà all’esposizione di una quindicina di pannelli che riportano significative fotografie del tempo e un considerevole materiale documentario tratto da periodici italiani e stranieri, relativi alle prime fasi della ricostruzione della città (1944-1954). “Da quelle storiche immagini – racconta Gaetano De Angelis-Curtis, presidente del Cdsc Onlus – emerge il fervore che ha animato quei difficili tempi della rinascita non solo materiale ma, al tempo stesso, morale ed economica di Cassino e del cassinate in genere”.

La commedia proposta dagli allievi del Cut è una rappresentazione che avviene a metà percorso della scuola di teatro – ricorda Marco Mattei, responsabile organizzativo del Cut – mentre lo spettacolo finale a chiusura dell’anno accademico 2015-2016 è previsto il prossimo 24 luglio al Teatro Romano con un omaggio a Pirandello portato in scena da oltre 60 interpreti”.

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