Atina / Il Cammino di Canneto, sinonimo di unione e di valorizzazione dell’intero territorio

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Hanno parlato tutti un unico linguaggio, stesse speranze, uguali finalità e  condivisione di un progetto efficace. È stato tutto questo ed altro ancora,  il terzo convegno su “Il Cammino di Canneto”. Mons. Domenico Simeone ha introdotto il Terzo Convegno dei Sindaci sul Progetto “Il Cammino di Canneto” sottolineando come l’assemblea generale  dell’Onu abbia dichiarato il 2017  “anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo”, per favorire l’ambiente e le economie in difficoltà. Una felice coincidenza con il percorso che come Chiesa locale ed Istituzioni del territorio si sta  realizzando.

 Il Sindaco di Atina, Silvio Mancini,  ha salutato i presenti augurando loro un buon lavoro, ha invitato i colleghi sindaci a rendersi conto della grande responsabilità nell’aderire a questo progetto, come una sfida ed un’occasione davvero uniche  per lo sviluppo del territorio. Il vescovo Gerardo Antonazzo, promotore del Progetto, ha ricordato quanto sia qualificante il momento che si sta  vivendo, perché apre nuove prospettive che, a partire da un Luogo di forte impatto storico e religioso, il Santuario di Canneto, vuole unire e valorizzare un intero territorio, con tutto ciò che lo caratterizza come ricchezza di fede, di storia, di arte, di cultura, di tradizioni, perché possa diventare maggiormente fruibile per tutti e, allo stesso tempo, diventare fonte di sviluppo economico.

 Mons. Mario Lusek, quale direttore dell’Ufficio nazione della Pastorale del tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi,  ha presentato le prospettive di sviluppo sostenibile per il territorio contenute nel Progetto “Il Cammino di Canneto”. Ha parlato di una visione ed una missione: recuperare, attraverso lo spirito del viaggio, l’accoglienza verso il turista, l’attenzione al pellegrino, il senso del riposo, della vacanza, dell’habitat, del paesaggio e della bellezza; attraverso l’arte, le immagini, gli arredi, la storia, le tradizioni, gli ambienti, sia architettonici, sia  paesaggistici che naturali, offrire  spazi di senso e di significato, percorsi e itinerari di ricerca, di memoria viva, di figure che hanno lasciato tracce di vita vera.   Si tratta di permettere l’incontro con la bellezza: naturale e selvaggia dei luoghi, la bellezza contagiosa e diffusa, antica e trasfigurata, creativa e religiosa del territorio, per riscoprire la sua vocazione di luogo di incontro, di comunione e fraternità.

 Ma il turismo è soprattutto “impresa”, per cui si deve parlare di “turismo di comunità” e di “comunità ospitali”, capaci di fare “impresa educante” che porti ad un’economia di comunione, per realizzare uno sviluppo sostenibile. Certamente una via  molto impegnativa ma anche innovativa per un turismo di qualità dalle molteplici forme, non esclusive ma inclusive.

Questo progetto, ha concluso, identifica un territorio, ne manifesta il volto, lo caratterizza e, soprattutto, lo promuove. Graziano Cerasi ha portato il saluto dell’assessore Mauro Buschini, che, purtroppo, ha dovuto lasciare il convegno per raggiungere Anagni a causa dell’incendio scoppiato presso lo Stabilimento della Videocon, ed insieme ha assicurato l’attenzione e l’impegno dell’Assessore nel continuare a seguire il Progetto.

L’On. Daniela Bianchi, co-firmataria della Proposta di Legge regionale sui Cammini, ha sviluppato il tema dell’economia della bellezza come volano di sviluppo e di valorizzazione soprattutto per le piccole realtà del Lazio, così ricche di storia, di cultura, di arte e che, proprio per questo, non vanno considerate come realtà “minori”.   Il processo di sinergia avviato tra la Comunità ecclesiale e Comunità civile  potrà davvero costituire un punto di forza per il rilancio dell’intero territorio. L’On. Mario Abbruzzese, nel suo intervento, dopo aver sottolineato l’unità di intenti che ha mosso i Consiglieri Regionali, pur appartenendo a diversi schieramenti politici, a sostenere e promuovere questo Progetto, ha ricordato ai sindaci che essi sono i primi responsabili dello sviluppo economico dei propri Comuni e li ha  invitati a prendere coscienza della necessità di un cambiamento di mentalità nel guardare oltre i limiti del proprio Comune, per aprirsi ad una collaborazione sinergica con le altre istituzioni, occorre fare rete sul territorio se si vuole dare un futuro di sviluppo al territorio.

Proprio “Il Cammino di Canneto” costituisce un segnale positivo di unità per l’economia del nostro territorio. Anche l’On. Marino Fardelli ha voluto sottolineare la bontà di questo Progetto per le prospettive di sviluppo che rappresenta e che intende realizzare per il nostro territorio, e l’impegno già messo in campo dai Consiglieri regionali, in forma bipartisan, per inserire nel Documento di Economia e Finanza per il triennio 2017-2019 il Cammino di Canneto e quello ancora in atto per far inserire tale Cammino anche nella proposta di Legge regionale su Cammini del Lazio attualmente in discussione in Aula consiliare.

A conclusione, il vescovo Gerardo ha voluto ringraziare tutti i presenti, in modo particolare l’Assessore Mauro Buschini e gli On. Consiglieri regionali Daniela Bianchi, Mario Abbruzzese e Marino Fardelli, per quanto già fatto e per quanto ancora faranno. Ha chiesto ai Sindaci, che ancora non l’avessero fatto, di consegnare la Delibera consiliare in appoggio alla richiesta del riconoscimento del Cammino di Canneto a livello regionale. Ricordando ancora una volta come questo percorso con il suo valore storico, culturale, artistico e religioso vuole essere un volano importante per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio, ha chiesto ai Sindaci assenti,  di assumere proprio come metodo di lavoro il guardare e remare insieme verso il traguardo condiviso per raggiungere un risultato che ci riguarda tutti insieme.

Gianni Fabrizio
Addetto stampa
Diocesi di Sora

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