Gallinaro / Il gruppo ‘Bambino Gesù di Gallinaro’ condannato dalla Chiesa.

Il gruppo denominato “Bambino Gesù di Gallinaro” o “Nuova Gerusalemme” condannato dalla Chiesa e dai due vicari don Antonio Lecce e da mons. Fortunato Tamburrini. Il movimento è impegnato a diffondere in diverse località, dottrine falsamente religiose e insegnamenti biblici distorti ed estranei alla verità dei testi sacri. A tale proposito si richiama la Notificazione della Curia diocesana emessa in data 9 ottobre 2001 con la quale la Diocesi prendeva le distanze da ogni coinvolgimento o approvazione del suddetto fenomeno religioso.

La posizione dottrinale di tale gruppo è dichiaratamente contraria alla fede cattolica, in quanto obbliga i fedeli a non frequentare i sacramenti, a disapprovare gli insegnamenti e la stessa autorità del Papa, a non avere relazioni con i sacerdoti e le rispettive comunità parrocchiali, a trasgredire la disciplina ecclesiastica.

Tale gruppo pseudo-religioso in data 4 ottobre 2015 si è costituito come sedicente “chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme”. Tale gravissimo abuso, sottoposto all’esame della Congregazione della dottrina della fede, competente in materia, richiede che tutti i fedeli siano informati sugli errori dottrinali di tale atto scismatico, e sulle conseguenze disciplinari canoniche che ne derivano.

Pertanto, al fine di salvaguardare l’integrità della fede, della comunione ecclesiale, e dell’azione pastorale della Chiesa a favore del popolo di Dio si rende noto che le iniziative della sedicente organizzazione pseudo-religiosa denominata “chiesa cristiana universale della nuova Gerusalemme” sono in assoluta opposizione alla dottrina cattolica, e, pertanto, e non hanno alcun addentellato con la grazia della fede e della salvezza affidate da Gesù Cristo alla Chiesa fondata sulla salda roccia dell’apostolo Pietro.

Si invitano tutti i fedeli al dovere della vigilanza e del saggio discernimento per evitare ogni forma di coinvolgimento in tale movimento pseudo-religioso. Si rammenta che i fedeli che aderiscono alla suddetta sedicente “chiesa” incorrono ex can. 1364 del Codice di diritto canonico nella scomunica latae sententiae per il delitto canonico di scisma (cfr. Art. 2 § 1 SST)”.

L’Addetto Stampa della Diocesi
Gianni Fabrizio

 

 

 

 

 

 

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