Regione / Depotenziamento istituto tumori Regina Elena, la mozione del M5S

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(Sopra il consigliere regionale del M5S, Loreto Marcelli, la capogruppo Roberta Lombardi
e, in anteprima il logo della Regione Lazio)

E’ preoccupante il  progressivo depotenziamento dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena che, nel corso degli ultimi anni, ha visto il declassamento dell’Unità di Fisica Sanitaria e del Servizio di Terapia del Dolore, la cancellazione del reparto di Chirurgia Addominale, il ridimensionamento delle Unità di Medicina Nucleare e del Laboratorio di Patologia Clinica e della Neurochirurgia e la perdita di ben otto professionisti di ruolo apicale che hanno deciso di proseguire la propria carriera presso altre sedi ospedaliere ed universitarie“. E’ quanto esprime in una nota il consigliere del Movimento 5 Stelle e Vice-Presidente della Commissione Sanità a via Della Pisana, Loreto Marcelli.

Da qui la presentazione di una mozione, sottoscritta anche dalla capogruppo Roberta Lombardi, con la quale si chiede alla Giunta regionale: “Di imprimere un’inversione di tendenza alla politica dei tagli e dei declassamenti nelle dinamiche organizzative dell’Istituto, ma, soprattutto di porre fine alla progressiva emorragia di professionalità eccellenti, restituendo al “Regina Elena” una normale operatività, consona alla reputazione di eccellenza di cui ha sempre goduto”.

Nessun ospedale può permettersi di subire perdite professionali di tale portata in così breve tempo, senza che si manifestino rilevanti ripercussioni negative sulla solidità e consistenza delle attività cliniche e delle performance scientifiche – ha affermato Marcelli – tantomeno un istituto come il Regina Elena che, dal 1939 rappresenta un polo di eccellenza per l’oncologia, grazie ad una organizzazione interdipartimentale della quale fanno parte diversi settori diagnostico-terapeutici che favoriscono un approccio multidisciplinare, a completo beneficio dei pazienti”.

Al di là delle più svariate motivazioni personali che hanno indotto diversi professionisti a scegliere altre sedi, non si può escludere che, sulle motivazioni, abbia pesato la condizione dell’istituto in grave crisi di identità e privo di una visione strategica e di sviluppo, chiara e convincente. Da troppo tempo – ha concluso Marcelli – stiamo assistendo ad una scellerata politica di tagli alla Sanità e allo smantellamento di strutture sanitarie i cui riflessi sono diventati ancor più evidenti con il dilagare della pandemia. Ora servono azioni concrete e soprattutto la volontà politica di rilanciare la Sanità pubblica con un programma di azioni a lungo termine. Il diritto alla salute e alle cure è un aspetto primario e mi auguro che si prenda coscienza della sua importanza, ancor più ora che il Covid ci ha presentato il conto”.

Ufficio Comunicazione M5S Regione Lazio
XI Legislatura

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