Cassino / Teresa Recchia: “Il teatro aiuta a conoscere se stessi ma costa sacrificio”

Teresa Recchia immagine 3

Il teatro aiuta a conoscere se stessi, ma richiede tanto sacrificio, molta applicazione e studio”.

Ad esordire, in maniera molto esplicita, nel corso di un’intervista rilasciata all’interno del Teatro Manzoni di Cassino, sede del Centro Universitario Teatrale, è Teresa Recchia (foto in alto) un’allieva del maestro Giorgio Mennoia.

Allora, Teresa, come è nata quest’esperienza, come ti sei avvicinata al teatro?Ho conosciuto Giorgio Mennoia ed il Cut all’età di tredici anni, quando frequentavo il primo anno delle scuole medie superiori, e sono rimasta con lui fino ad oggi che ho, da poco compiuto trentuno anni. Il maestro aveva un laboratorio teatrale nella mia scuola e quindi, un po’ per gioco, un po’ per mettermi alla prova, vuoi per sperimentare qualcosa di innovativo e di diverso, ho deciso di cominciare a recitare e, devo dire che mi è piaciuto fin dal primo istante”.

Mister Robert Plant il vocalist dei Led Zeppelin, assicurava che dieci minuti su un palcoscenico, equivalgono ad almeno dieci anni di vita vissuta intensamente dal punto di vista emozionale. E’ successo anche a te?E’ così: Plant aveva ragione… in quanto penso di aver iniziato veramente a vivere proprio stando su un palco, ed è l’unico modo per esternare in pieno se stessi e immedesimarsi nella realtà”.

Come è cambiato il tuo comportamento da quando fai teatro?E’ mutato in maniera duplice: sotto certi aspetti sono più disciplinata, perché il teatro è fondamentalmente composto da regole e poi mi ha consentito di mettermi in gioco e lasciarmi andare sia sul palco, sia fuori e mi ha maturata sotto ogni profilo”.

C’è un modello al quale ti ispiri?Sono per la naturalezza di Anna Magnani e per la preparazione e il carisma di Franca Valeri”.

In quale opera ti sei immedesimata maggiormente?In ognuna vien fuori parte di noi stessi, e mi piace citare una frase di Luigi Pirandello: Uno, nessuno, centomila, perché ogni parte interpretata, è un… parto, scusate il gioco di parole, del nostro ‘ego’”.

Qual è il consiglio che senti di dare a chi volesse iniziare l’avventura teatrale?Non credere che sia semplice perché non lo è: il teatro è una commistione di passione ed istinto e ci consente di conoscere noi stessi per poter poi dare agli altri”.

Cambieresti mai il teatro con un percorso analitico?Assolutamente no, perché esso stesso è cura, ed infatti abbiamo dei corsi di teatro sociale, e mettiamo le persone a loro agio per aiutarle”.

Hai qualche progetto per il futuro?Continuare ad essere allieva di Mennoia, proseguire nell’apprendimento della recitazione e fare ancora teatro aiutando le persone”.

Oltre a recitare, adesso nella vita cosa fai?Beh, studio per conseguire la terza laurea: dopo la triennale in Lingue, la specialistica in Editoria e giornalismo, mi sono iscritta alla Facoltà di Servizi sociali nella Città Martire”.

Gilberto Farina
Direttore de: Sora e Dintorni
Addetto stampa Miss Valcomino

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