Alvito / Meditando con il calendario dell’Oasi

(In anteprima il sacerdote-esorcista dell’Oasi Betania Mariana di Alvito, Don Alberto Mariani)

24 Dicembre 2020 – Giovedì – Feria di Avvento – Vangelo del giorno: Lc 1,67-79

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».

Parola del giorno: ‘Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo’

Ora che la sua lingua si è sciolta, Zaccaria sa da dove iniziare. Non più dall’incenso da offrire nel tempio, bensì dal canto di lode che sgorga dal profondo del cuore: una benedizione solenne indirizzata al Dio d’Israele che, passando per la profezia riguardante suo figlio neonato che avrà il compito di precedere e preparare la strada al Signore che viene, si chiude con un cenno di apertura e gratitudine per la misericordia di Dio che manderà il sole ad illuminare le genti e dirigere i passi sulla via della pace. Non più il tempio è il luogo della sua preghiera formale, concretizzata con l’offerta dell’incenso, ma la sua casa e soprattutto il suo cuore. È da lì che, anche per lui, scaturisce – per puro dono di Dio – luce nuova, speranza e rinnovato entusiasmo. Ed è così che, nel tempo in cui è stato costretto al silenzio, per la sua incredulità, si è risvegliata in lui una fede che lo fa guardare lontano e un cuore che canta la preghiera radicata dalla vita.

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